Classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni: approvato il Decreto Ministeriale che rende efficace le misure del Sisma bonus 2017
Sisma bonus attivato dopo l’approvazione delle Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni
Determinazione della classe di rischio sismico: le OTTO Classi di Rischio
Le “Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni”, approvate con Decreto Ministeriale n.58/2017 dello scorso 28 febbraio dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio, permettono di dare piena attuazione a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2017 in ambito di incentivi fiscali sugli interventi di adeguamento sismico (Sisma bonus), senza la previsione di strumenti diversi da quelli già utilizzati dai professionisti nell’applicazione delle vigenti norme tecniche per le costruzioni. L’esigenza di elaborare le Linee Guida per la determinazione della classe di rischio sismico nasce proprio dalla necessità, avvertita da tutto il Paese dove l’attuale situazione critica vede 1 casa su 6 a forte rischio crollo, di attenuare il livello di rischio sismico degli immobili promuovendo una cultura della conoscenza e della prevenzione su larga scala.
Dal punto di vista dei contenuti tecnici, le Linee guida costituiscono uno strumento efficace e di facile comprensione che non richiedendo strumenti e concetti diversi rispetto a quelli già utilizzati dai professionisti e consentono la pronta attuazione al disposto della Legge di Stabilità 2017.
Le Linee Guida forniscono lo strumento di regolamentazione degli incentivi fiscali, legati alla misura del Sisma bonus (per maggiori dettagli leggi l’articolo precedente – “Sisma Bonus 2017: cos’è e come funziona”), con uno specifico riferimento all’edilizia privata e produttiva, costituendo il primo concreto strumento basato su una politica di prevenzione sismica del patrimonio edilizio abitativo e produttivo del Paese.
La misura fiscale a cui si legano le Linee Guida rappresenta una novità per l’Italia, in quanto per la prima volta si può attuare un’azione volontaria senza graduatorie di accesso ai benefici statali; un nuovo approccio che unisce salvaguardia delle vite e tutela delle comunità sul piano socio-economico.
Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, da A+(basso rischio sismico) a G (alto rischio sismico), mediante un unico parametro che tiene conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici. In particolare:
- Parametro Economico: basato sulla Classe PAM (Perdita Annua Media attesa) costo di riparazione dei danni prodotti dagli eventi sismici che si manifesteranno nel corso della vita della costruzione, ripartito annualmente ed espresso come percentuale del costo di ricostruzione;
- Parametro Sicurezza: basato sulla Classe IS-V (Indice di sicurezza) rapporto tra l’accelerazione di picco al suolo che determina il raggiungimento dello Stato Limite di salvaguardia della Vita e quella prevista, nel sito, per un nuovo edificio.
Dunque, lo strumento di calcolo posto alla base della classificazione è il Rischio Sismico, un’unità di misura matematica/ingegneristica per valutare il danno (perdita) atteso a seguito di un possibile evento sismico. Esso è costituito da tre fattori principali:
Rischio Sismico = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione
Pericolosità: probabilità che si verifichi un evento sismico (legato al rischio di sismicità del territorio)
Vulnerabilità: valutazione delle conseguenze del sisma (legato alla capacità degli edifici di resistere all’evento sismico)
Esposizione: valutazione socio/economica delle conseguenze (legato al contesto della comunità)
Modalità di accesso agli incentivi: metodologie e iter da seguire
Al fine di accedere ai bonus fiscali, sono previsti due metodi per la determinazione della Classe di Rischio Sismico:
- Metodo convenzionale: applicabile a qualsiasi tipologia di costruzione, basato sull’applicazione dei normali metodi di analisi previsti dalle attuali Norme Tecniche e consente la valutazione della Classe di Rischio della costruzione, sia nello stato di fatto sia nello stato conseguente all’eventuale intervento, consentendo il miglioramento di una o più classi di rischio.
- Metodo semplificato: basato su classificazione macrosismica dell’edificio, è indicato per una valutazione economica e speditiva (senza specifiche indagini e/o calcoli) della Classe di Rischio e può essere utilizzato sia per una valutazione preliminare indicativa, sia per l’accesso al beneficio fiscale in relazione all’adozione di interventi di tipo locale, consentendo al massimo il miglioramento di una sola classe di rischio.
Per quanto riguarda il metodo convenzionale, la Classe di Rischio si individua mettendo in relazione due parametri e privilegiando nel confronto la classe più bassa (più rischio)
Per poter accedere al Beneficio Fiscale, l’iter da seguire prevede che:
- Il proprietario che intende accedere al beneficio, incarica un professionista per la valutazione della classe di rischio e della predisposizione del progetto di intervento;
- Il professionista individua la classe di Rischio della costruzione nello stato di fatto prima dell’intervento;
- Il professionista progetta l’intervento che comporterà la riduzione del rischio sismico;
- Il professionista assevera i valori delle classi di rischio e l’efficacia dell’intervento;
- Il proprietario può procedere ai primi pagamenti delle fatture ricevute;
- Il direttore dei lavori e il collaudatore statico attestano al termine dell’intervento la conformità come da progetto.
LINK UTILI:
DECRETO – Decreto Ministeriale n.58/2017 del 28/02/2017
ALLEGATO – Allegato A “Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni”
ALLEGATO – Allegato B “Asseverazione”
Per maggiori informazioni sugli incentivi erogati, leggi il nostro precedente articolo
“Sisma Bonus 2017: cos’è e come funziona”
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